Analisi chimica

Chiama ora

Analisi chimica per la certificazione sulla composizione chimico -fisica dei rifiuti




Avvalendoci di laboratori accreditati effettuiamo analisi chimiche, al fine di stabilire l’esatta composizione del rifiuto ottemperando così alle norme ambientali. 

Il produttore di un rifiuto è sempre il responsabile della sua corretta classificazione e dell’attribuzione del codice CER, discendendo tale attività in primis dalla corretta conoscenza del processo produttivo.

I tecnici della nostra azienda sono disponibili ad effettuare il PRELIEVO, CAMPIONAMENTO del rifiuto al fine di ottenere l’ANALISI CHIMICO-FISICA da un centro specializzato di analisi.

Come è noto, nell’attività di classificazione i rifiuti che si possono incontrare possono essere suddivisi sostanzialmente in 3 tipologie: i non pericolosi, i pericolosi ed i rifiuti con codici speculari (pericolosi o non pericolosi).
 
I RIFIUTI NON PERICOLOSI sono quei rifiuti per i quali, dato il processo che li ha generati, si può ritenere a priori che non siano da considerarsi pericolosi (solo a titolo di esempio la carta e cartone, il vetro o la plastica senza bisogno di sottoporli ad alcuna sofisticata analisi chimica).
I RIFIUTI PERICOLOSI sono invece caratterizzati dall’opposta peculiarità: noto il processo che li ha originati o la loro natura essi si configurano solamente come rifiuti pericolosi (solo a titolo esemplificativo il codice 16.06.01* - Batterie al piombo).  
Se è vero infatti che la caratteristica di rifiuto pericoloso è già stabilita dalla natura dello stesso o dal processo che l’ha generato, ad esso è necessario anche attribuire le CARATTERISTICHE DI PERICOLO mediante le cosiddette frasi HP attraverso l’analisi chimico-fisica.
Per i RIFIUTI COSIDDETTI “A SPECCHIO”, invece è fondamentale l’analisi chimica e chimico-fisica. Per questi rifiuti la pericolosità o meno non è definibile a priori, poiché i processi produttivi che li generano possono in realtà avere come esito delle miscele più o meno cariche di inquinanti.
Si definiscono “a specchio” poiché per gli stessi è sempre presente una coppia di codici, una pericolosa e l’altra non pericolosa. Per esempio il codice “15.02.02* - Assorbenti, materiali filtranti contenenti sostanze pericolose”, qualora non contenga inquinanti in concentrazioni rilevanti può essere sostituito dal codice “15.02.03 – Assorbenti, materiali filtranti e indumenti protettivi diversi da quelle di cui alla voce 15.02.02”, quindi non pericoloso.
Per tali rifiuti quindi la pericolosità viene attribuita o meno basandosi sul confronto delle concentrazioni degli inquinanti in essi contenuti con i valori soglia stabiliti dal Regolamento UE attraverso l’analisi chimico-fisica.

Share by: